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Turismo, agricoltura, artigianato e sviluppo economico, urbanistica e l’obiettivo di candidare il Chianti a patrimonio culturale dell’umanità (UNESCO)

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In Chianti c’è aria di novità tra i candidati che fanno riferimento all’ampio alveo del centrosinistra. E’ di oggi la notizia che i sindaci uscenti dei Comuni del Distretto Rurale del Chianti, nel ripresentare le proprie candidature per i prossimi cinque anni, fanno un passo ulteriore e inedito: condividono un programma comune di politica territoriale con il quale si impegnano a proseguire nel percorso di stretta collaborazione che li ha portati in questi anni a raggiungere importanti risultati come la costituzione del Distretto Rurale del Chianti e dell’Ambito Turistico Omogeneo.

I candidati si ripropongono di continuare su questa strada partendo dal proposito di aumentare ulteriormente il peso della Conferenza Permanente dei Sindaci – arricchendola di un riconoscimento ufficiale – quale luogo di confronto e sviluppo di tutte quelle azioni che hanno ricaduta sovracomunale con lo scopo di rafforzare il peso e le strategie di sviluppo dell’intera area chiantigiana. 

David Baroncelli (Barberino Tavarnelle), Marcello Bonechi (Castellina in Chianti), Fabrizio Nepi (Castelnuovo Berardenga), Paolo Sottani (Greve in Chianti), Pier Paolo Mugnaini (Radda in Chianti) e Roberto Ciappi (San Casciano Val di Pesa), questi i candidati che hanno redatto e sottoscritto il programma comune di politica territoriale, consapevoli del fatto che compito principale di un’Amministrazione è quello di creare e favorire le condizioni per uno sviluppo armonico dei territori amministrati e che oggi l’unico modo per garantirlo è procedere con logiche sistemiche, abbandonando ogni misera questione di campanile a favore delle opportunità offerte per un miglioramento delle condizioni di vita di tutti i cittadini che vivono e lavorano sul territorio. 

Un tema su cui i candidati sindaci puntano con forza è quello rappresentato dall’urbanistica e dalla possibilità di andare verso una pianificazione di area vasta, che per la prima volta consente una visione strategica dell’intero ambito territoriale del Chianti che, superando i confini amministrativi dei Comuni e guardando oltre alle stesse divisioni provinciali, permetta un orizzonte più ampio alle politiche di sviluppo e di tutela delle risorse ambientali, per una crescita sostenibile dell’economia. Una proposta che rivela un impegno mirato a scrivere insieme le regole affinché agricoltura, turismo, industria, artigianato possano progredire all’unisono in ogni angolo dell’ambito territoriale chiantigiano. Si tratta di un percorso, al contempo, obbligato e mai seguito prima. Una sfida che i nuovi istituti del Distretto Rurale e dell’Ambito Turistico pongono in maniera ineludibile ed improcrastinabile.

Distretto Rurale e Ambito Turistico che, dopo la loro costituzione ed il loro riconoscimento da parte della Regione, si trovano adesso nella delicata fase di start up e di avvio della redazione di progetti specifici da predisporre per la partecipazione ai bandi di finanziamento. In questo momento è importante, auspicano i candidati sindaci, che questi istituti siano gestiti con gli stessi criteri e modalità che hanno condotto alla loro nascita.

Nel caso di una riconferma dei sindaci uscenti il prossimo 26 maggio, l’agricoltura ed il turismo, declinati nei nuovi sistemi distrettuali, costituiranno i fondamenti delle azioni della Conferenza Permanente dei Sindaci del Chianti, con indubbi vantaggi per il territorio nella sua interezza. Il programma prosegue ribadendo la volontà di agire sul potenziamento delle attività di salvaguardia ambientale promosse dal Biodistretto, un’iniziativa partita dal basso e subito appoggiata dalle amministrazioni comunali.

Un capitolo a sé stante, infine, è dedicato alla candidatura del Chianti a patrimonio culturale dell’umanità (UNESCO). Questo, si dice, sarà certamente uno degli obiettivi principali che la Conferenza dei sindaci perseguirà, e ogni azione necessaria sarà intrapresa dal momento dell’insediamento.

Quella che si presenta come la vera novità di questa campagna elettorale, potrebbe diventare la chiave di volta anche per il futuro. A partire da adesso le elezioni amministrative nel Chianti potrebbero iniziare ad essere decise anche sulla base della capacità dei candidati sindaci di organizzarsi intorno a dei progetti condivisi con gli altri candidati.

La realtà distrettuale impone nuovi scenari anche agli schieramenti che si propongono per amministrare questi Comuni, scenari che per il momento sembrano compresi da pochi. Condizioni che costringono a superare ogni logica di campanile a favore di una cooperazione tra amministrazioni per il bene delle comunità amministrate, senza perdersi in dannosi chiacchiericci sulle identità o altro. Pur volendo rimanere equidistanti tra le proposte delle varie liste, dobbiamo riconoscere che questa idea offre un valore aggiunto ai candidati che l’hanno elaborata e la sostengono, che nessun altro ha.

 

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