Carissime e carissimi,

le mie parole ritornano da voi dopo molto tempo e dopo quasi un mese dall’esito referendario che l’11 e 12 novembre 2018 ci ha consegnato un risultato storico: abbiamo finalmente riunificato i nostri comuni che fatti scellerati, liti e invidie avevano diviso 125 anni fa.

Abbiamo compiuto assieme un’impresa: un atto di amore vero per il nostro territorio. Ciascuno di noi ne sia orgoglioso.

Nel parlare di questi tempi e delle nostre vicende come non possono tornare alla memoria di tutti noi le bellissime parole dell’Enrico V di William Shakespeare prima della battaglia di Azincourt:

“Oggi è la festa dei Santi Crispino e Crispiano; colui che sopravviverà quest’oggi e tornerà a casa, si leverà sulle punte sentendo nominare questo giorno, e si farà più alto, al nome di Crispiano. Chi vivrà questa giornata e arriverà alla vecchiaia, ogni anno alla vigilia festeggerà dicendo: “Domani è San Crispino”; poi farà vedere a tutti le sue cicatrici, e dirà: “Queste ferite le ho ricevute il giorno di San Crispino”. Da vecchi si dimentica, e come gli altri, egli dimenticherà tutto il resto, ma ricorderà con grande fierezza le gesta di quel giorno. Allora i nostri nomi, a lui familiari come parole domestiche – Enrico il re, Bedford ed Exeter, Warwick e Talbot, Salisbury e Gloucester – saranno nei suoi brindisi rammentati e rivivranno questa storia. Ogni brav’uomo racconterà al figlio, e il giorno di Crispino e Crispiano non passerà mai, da quest’oggi, fino alla fine del mondo, senza che noi in esso non saremo menzionati; noi pochi.

Noi felici, pochi. Noi manipolo di fratelli: poiché chi oggi verserà il suo sangue con me sarà mio fratello, e per quanto umile la sua condizione, sarà da questo giorno elevata, e tanti gentiluomini ora a letto in patria si sentiranno maledetti per non essersi trovati oggi qui, e menomati nella loro virilità sentendo parlare chi ha combattuto con noi questo giorno di San Crispino!”

Non posso dunque che dirvi grazie, infinitamente grazie a chi ha votato per la speranza e per il futuro, grazie a chi ha creduto in questo sogno, grazie a chi ha condiviso questa battaglia, grazie di averci consegnato il privilegio di essere testimoni e artefici della storia della nostra comunità.

A breve infine i nostri comuni si scioglieranno per lasciare il posto al nostro nuovo comune, un comune finalmente ritrovato, con il primo dell’anno “rinascerà” il nuovo Comune di Barberino Tavarnelle e alla mezzanotte del 31 dicembre del 2018 riconsegnerò il mandato di Sindaco.

È quasi compiuto il compito da voi affidatomi di guidare questa nostra comunità, è compiuta la missione di ritrovarsi con la comunità di Barberino per tornare ad essere una unica grande famiglia.

Avremo modo insieme di estendere il bilancio di questi 4 anni, un resoconto di questo cammino, di valutare e parlare di questa esperienza che abbiamo fatto insieme ma adesso avviamoci a concludere questo anno nel migliore dei modi, insieme.

Passato oggi il tempo dell’agone referendario abbiamo un compito fondamentale e ineludibile, un’unica missione ci attende: “fare comunità”.

Oggi cessino le rivalità e si apra una nuova fase, quella della condivisione e della costruzione, il tempo del sogno e della concretezza.

Questa comunità che già è nata nelle nostre abitudini quotidiane deve divenire viva presenza nelle nostre menti, deve diventare entusiasmo nel nostro cuore, oggi superiamo i SI e i NO e i NON SO, oggi dobbiamo lavorare per “fare comunità”.

Ci attende un duro quanto straordinario lavoro, e noi tutti, tutti cittadini, tutti compaesani, tutti insieme, dobbiamo mettere passione e intelligenza per costruire insieme un progetto per il nuovo comune.

Non domandiamoci solo cosa ci porterà il nuovo comune, cosa ci regalerà la fusione, adesso arriva il momento di dirci cosa possiamo noi insieme fare per rendere più forte solidale e unita la nostra comunità.

Noi ci siamo e ci saremo, al servizio della speranza e del futuro, per fare comunità.

Grazie a tutti, a presto

Un abbraccio

David Baroncelli

  1. Maria Laura says:

    Grazie a te per averci accompagnato e guidato in questo percorso che alla fine si è concluso con uno splendido risultato . Nella speranza che la comunità diventi ancora più forte e unità .

  2. Raffaele Tasso says:

    E’ vero è stata come una commedia Shakespeariana, tutti e/o molti, eravamo presi da una insolita frenesia, i desideri del sindaco Baroncelli erano anche i nostri e, le sue parole postate, non mi hanno fatto altro che piacere, in molti li abbiamo perseguiti e con coerenza li abbiamo concretizzati la domenica e il lunedì dell’11 e del 12 novembre del mese scorso. Anche se devo dire che il pericolo di non farcela era forte, non ci siamo lasciati influenzare, disincantare, da altri personaggi e/o da altre convinzioni sociali, che con il No avrebbero riportato Tavarnelle e Barberino nel caos più totale. Con l’aiuto del sindaco Baroncelli in primis e, con l’aiuto della sua amministrazione che insieme hanno lavorato con responsabilità e dedizione, anche con i barberinesi, abbiamo trovato una nuova via, una nuova strada, un nuovo tracciato sul quale costruire un nuovo futuro di benessere sociale e di prosperità per i meno fortunati. Raffreddiamoci i bollori e lavoriamo tutti assieme e, per concludere menzionerò, citerò un aforisma shakespeariano, proprio per rimanere sulla stessa lunghezza d’onde del sindaco Baroncelli, che dice: TUTTO E’ BENE QUEL CHE FINISCE BENE.

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